Questo perch pesa la lunga convivenza col de cuius. La sentenza del tribunale di Roma e l'orientamento della Cassazione
di Marina Crisafi Alla seconda moglie del de cuius spetta il 75% della pensione di reversibilit anche se il matrimonio durato molto meno del primo: 14 anni contro i 24 con la prima moglie. Questo perch a pesare anche la lunga convivenza tra i due, culminata nelle nuove nozze ben 20 anni dopo proprio perch la donna non voleva perdere a sua volta la reversibilit del primo marito. Ad affermarlo il tribunale di Roma, con la recente sentenza n. 13642/2017, ricordando che, ai fini della determinazione delle quote di reversibilit, non rileva soltanto la durata del matrimonio ma anche la convivenza prematrimoniale.
Nella vicenda, il giudice capitolino ha riconosciuto pertanto alla prima moglie soltanto un quarto della pensione di reversibilit, in luogo del 50% dalla stessa richiesto, accordando il 75% alla seconda vedova che aveva convissuto prima del matrimonio per pi di 20 anni col defunto marito.
Per il tribunale, infatti, a rilevare ai fini della determinazione delle quote di reversibilit, non soltanto la durata dei due matrimoni, ma anche altri fattori, tra cui l'entit dell'assegno di mantenimento riconosciuto all'ex coniuge, le condizioni economiche delle due vedove e altres la durata delle rispettive convivenze prematrimoniali.
Un principio che si pone del resto nel solco dell'orientamento consolidato della Cassazione, la quale, con la recente ordinanza n. 16602/2017 si espressa nello stesso senso, rigettando il ricorso di una delle due mogli di un uomo contro la seconda coniugata e cassando la sentenza di merito che aveva deciso per la ripartizione in parti uguali della pensione di reversibilit dello scomparso (leggi in merito: Reversibilit: va valutata anche la convivenza tra le due mogli).
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